Miss Violetta Beauregarde, all’anagrafe Cristina G., è nata in Svizzera nel fatale 1977. Ha vissuto a Bergamo, poi si è trasferita ad Alessandria, quindi a Roma. Non ha una band alle spalle ma fa tutto da sola, ed è un punto d’onore per lei, in un groviglio di tastiere e sampler. I suoi brani raramente superano i novanta secondi.
A scanso di equivoci, e facendosi beffe di chi vorrebbe rinchiuderla nel gabbione electro-techno, nella sua biografia orgogliosamente dichiara
“I dont listen to electro or techno or whattafuck. i just do it. 3 years ago i found out it was funny pushing buttons and rotating knobs to make stupid noises and make fun of those pretentious indie electroassholes. hey youuuu, i know it’s just noise and screams, you dont need to remember me i know what i’m doing.”
Violetta invece fa a pezzi suoni e rumori e ciò che ne rimane ce lo scodella, anzi ce lo sputa in faccia, triturato a dovere (un critico serio userebbe il termine “destrutturato”) attraverso il suo boss sp303 ed altri marchingegni. Quasi impossibile incasellarla in categorie note o già orecchiate: non è punk, anche se la timbrica della voce ricorda vagamente la prima Nina Hagen, non è (solo?) elettronica, men che mai è techno. Ci verrebbe da dire che è semplicemente Violetta.
Comunque sia, una piccola certezza la abbiamo: quando per descrivere Radio Dissident scegliemmo il termine “dissidenze sonore” non la conoscevamo ancora, ma appunto pensavamo a qualcosa che oggi scopriamo somigliare alla musica (qualcuno direbbe alla “robaccia” ;)) della adorabile signorina Beauregarde. Insomma, ci piacerebbe adottarla… ma come si fa? :-)
Evidentemente Non Abito A San Francisco
Il primo CD all’attivo della donzella, “Evidentemente Non Abito A San Francisco”, è uscito nel 2004 per la Anemica Dracula Records.
Sedici brani per venti minuti in tutto. Nessuna concessione, manco di striscio, alle sonorità e alle furbate mainstream. Assolutamente da evitare se avete mal di testa o state guidando in autostrada. Titoli e testi al limite della pornografia. “I Am A Groupie Fuck Me” avrebbe tutte le carte in regola per essere un hit, “Pavlov Dogs Pt.2” e “Biscuit Detector” le cose più interessanti, semplicemente geniale “Schlutzkrapfen Chainsaw Massacre”.
Odi Profanum Vulgus Et Arceo
In contemporanea all’uscita del libro “L’eterna lotta tra il Male e il Malissimo” (ed. RGB Uniwire), nel settembre 2006 la Temporary Residence Ltd di Brooklyn, etichetta indie non proprio sconosciuta (è quella dei Mono, per capirci), pubblica il secondo album di Violetta: “Odi Profanum Vulgus Et Arceo” (per collezionisti e feticisti è disponibile anche una tiratura limitata in vinile verde).
Anche in questo caso sedici brani che complessivamente non raggiungono i venti minuti. Ma, rispetto all’esordio, i suoni si fanno ancor più compatti, taglienti, affilati come rasoi. Un disco che mostra i denti con le alchimie dell’iniziale “Flanger When You Die”, l’inno hardcore “Indie Bad, Gabber Good”, i rumori analogici del frullatore di “I’m The Tiennamen Square Guy”, la grinta breakcore di “We Had A Riot”. Spiazzato dall’obiettiva difficoltà di trovare ascendenze certe (Shaggs? Teenage Jesus and The Jerks?), qualcuno ha finito con il sentenziare “questa non è una ragazza, è un’apocalisse”. E ci ha preso…
- Miss Violetta Beauregarde – I Am A Groupie Fuck Me
- Miss Violetta Beauregarde – Schlutzkrapfen Chainsaw Massacre
- Miss Violetta Beauregarde – I’m The Tiennamen Square Guy
- Miss Violetta Beauregarde – We Had A Riot